Sono forse io, rabbì?

Giuda riceve il denaro dai sommi sacerdoti (Giotto, Cappella degli Scrovegni)
Giuda riceve il denaro dai sommi sacerdoti (Giotto, Cappella degli Scrovegni)

L'incontro dello scorso 1 aprile coincideva con il mercoledì Santo: accanto alla prosecuzione dello studio della morfologia, che ha previsto l’esame dell’aoristo debole (sigmatico e asigmatico), abbiamo colto l’occasione per leggere il Vangelo del giorno, ossia il passo di Matteo 26, 14-25, che racconta i preparativi per la Pasqua e l’annuncio del tradimento a opera di Giuda.

Τότε πορευθεὶς εἷς τῶν δώδεκα, ὁ λεγόμενος Ἰούδας Ἰσκαριώτης, πρὸς τοὺς ἀρχιερεῖς εἶπεν· «Τί θέλετέ μοι δοῦναι κἀγὼ ὑμῖν παραδώσω αὐτόν;». Οἱ δὲ ἔστησαν αὐτῷ τριάκοντα ἀργύρια. Καὶ ἀπὸ τότε ἐζήτει εὐκαιρίαν ἵνα αὐτὸν παραδῷ. […]
Καὶ ἐποίησαν οἱ μαθηταὶ ὡς συνέταξεν αὐτοῖς ὁ Ἰησοῦς, καὶ ἡτοίμασαν τὸ πάσχα. Ὀψίας δὲ γενομένης ἀνέκειτο μετὰ τῶν δώδεκα. Καὶ ἐσθιόντων αὐτῶν εἶπεν· «Ἀμὴν λέγω ὑμῖν ὅτι εἷς ἐξ ὑμῶν παραδώσει με».

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Il ritmo del parlato

poeticaNel videoseminario n. 44 si è dedicata attenzione alla morfologia del verbo greco, esaminando al struttura del futuro sigmatico e del futuro contratto (rimangono per la volta prossima le due forme meno frequenti del futuro attico e dorico). Accanto a questo argomenti, si è tornati al discorso sulla metrica del giambo, cui si era accennato la volta scorsa, a proposito dell’indovinello anonimo dell’Antologia Palatina.

Questo il testo tratto dalla Poetica di Aristotele, nel quale il filosofo propone interessanti osservazioni sulle differenze fra l’andamento del giambo e quello dell’esametro (Poetica, 1449a 20-28):

Τὸ μὲν γὰρ πρῶτον τετραμέτρῳ ἐχρῶντο διὰ τὸ σατυρικὴν καὶ ὀρχηστικωτέραν εἶναι τὴν ποίησιν, λέξεως δὲ γενομένης αὐτὴ ἡ φύσις τὸ οἰκεῖον μέτρον εὗρε· μάλιστα γὰρ λεκτικὸν τῶν μέτρων τὸ ἰαμβεῖόν ἐστιν· σημεῖον δὲ τούτου, πλεῖστα γὰρ ἰαμβεῖα λέγομεν ἐν τῇ διαλέκτῳ τῇ πρὸς ἀλλήλους, ἑξάμετρα δὲ ὀλιγάκις καὶ ἐκβαίνοντες τῆς λεκτικῆς ἁρμονίας.

In un primo tempo infatti (i poeti) si servivano del tetrametro (trocaico) poiché la poesia era satirica e maggiormente caratterizzata dalla danza, ma quando si introdusse il recitativo, fu la natura stessa a trovare il metro adatto: infatti fra i metri il più vicino al parlato è il metro giambico: dimostrazione di questo, infatti (è che) nella parlata quotidiana gli uni nei confronti degli altri, diciamo moltissimi giambi, invece esametri ben raramente e scostandoci dal ritmo del parlato.

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Indovinello di autore anonimo

Il libro XIV dell’Antologia Palatina contiene una serie di epigrammi (per lo più anonimi) che contengono giochi aritmetici e indovinelli: alcuni sono dei veri rompicapo, che resistono ai tentativi di spiegazione (o meglio, di decifrazione).

Abbastanza semplice è il 110, in trimetri giambici, che abbiamo letto nell’incontro dal vivo n. 43:

Οὐδεὶς βλέπων βλέπει με, μὴ βλέπων δ᾽ ὁρᾷ·
ὁ μὴ λαλῶν λαλεῖ, ὁ μὴ τρέχων τρέχει·
ψευδὴς δ᾽ ὑπάρχω, πάντα δ᾽ ἀληθῆ λέγω.

Questa la traduzione di Filippo Maria Pontani (Einaudi, 1981):

Chi vede, me non vede; chi non vede, sì;
chi tace, parla; il fermo si precipita;
mendace sono e dico sempre verità.

Qual è la soluzione?  🙄  😯 

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Similitudini floreali

10271L'immagine poetica del fiore in contesto amoroso è un topos talmente comune che oggi rischiamo di fare fatica a riviverla con stupore...

Per recuperare la freschezza di certe immagini, ci può forse soccorrere Saffo, nello straordinario fr. 105c Voigt, esaminato nell'incontro della settimana scorsa (42 conferenza in diretta del corso di greco).

Tramandato senza nome dell’autore dal retore Demetrio (nel De elocutione), il testo presenta caratteri che rimandano inconfondibilmente alla poetessa di Lesbo, come già sostenne nell’Ottocento il filologo tedesco Th. Bergk.

Il giacinto che rimane a terra, calpestato, sui monti, dai pastori è metafora delicatissima che allude alla perdita della verginità:

οἴαν τὰν ὐάκινθον ἐν ὤρεσι ποίμενες ἄνδρες
πόσσι καταστείβοισι, χάμαι δέ τε πόρφυρον ἄνθος 

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L’importanza di perseguire la giustizia

imagesVenerdì scorso si è conclusa la trattazione degli usi sintattici del participio, con la trattazione sul participio predicativo dell'oggetto.

È stata l'occasione per leggere un capitolo dell'orazione Sulla Pace di Isocrate (orazione composta in occasione della conclusione della guerra sociale, conclusasi nel 355 a.C. con la dissoluzione della seconda Lega Delio-attica), nel quale si sottolinea come sia importante perseguire progetti giusti, perché la prevaricazione ha effetti devastanti (come dimostrato dall'atteggiamento autoritario degli Ateniesi nei confronti degli alleati, che ha prodotto come conseguenza un'insurrezione generale contro la città egemone).

Questo il testo:

Ὁρῶ γὰρ τοὺς μὲν τὴν ἀδικίαν προτιμῶντας καὶ τὸ λαβεῖν τι τῶν ἀλλοτρίων μέγιστον ἀγαθὸν νομίζοντας ὅμοια πάσχοντας τοῖς δελεαζομένοις τῶν ζῴων, καὶ κατ᾽ ἀρχὰς μὲν ἀπολαύοντας ὧν ἂν λάβωσιν, ὀλίγῳ δ᾽ ὕστερον ἐν τοῖς μεγίστοις κακοῖς ὄντας, τοὺς δὲ μετ᾽ εὐσεβείας καὶ δικαιοσύνης ζῶντας ἔν τε τοῖς παροῦσιν χρόνοις ἀσφαλῶς διάγοντας καὶ περὶ τοῦ σύμπαντος αἰῶνος ἡδίους τὰς ἐλπίδας ἔχοντας.

La trattazione della morfologia è proseguita con la trattazione dei sostantivi in -ι- con apofonia.

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Il participio predicativo

Σωκράτης ἀδικεῖ ζητῶν, ποιῶν, διδάσκων...
Σωκράτης ἀδικεῖ ζητῶν, ποιῶν, διδάσκων...

L'incontro scorso, dedicato al participio predicativo, è stato piuttosto denso, vista la casistica che è stato necessario proporre.

D'altra parte, la ricezione teorica del participio predicativo non può essere disgiunta da accurato esercizio, per riconoscere questo particolare costrutto (estraneo alla lingua italiana) e saperlo rendere in modo efficace.

Non è sufficiente osservare che il participio predicativo del soggetto non presenta mai l’articolo: occorre avere ben presenti le locuzioni e i verbi che accompagnano tale tipo di costruzione sintattica.

Nel file PDF è possibile reperire la casistica, con i dovuti esempi (tradotti in italiano). La trattazione morfologica ha invece come argomento la conclusione della classe dei sostantivi della terza declinazione con il tema in sigma elidente (in -ας- e in -ος-).

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Il crollo di una scuola a Chio

Vaso di Duride con scene di lezione (Berlin, Staatlichen Museen)
Vaso di Duride con scene di lezione (Berlin, Staatlichen Museen)

Nell'incontro dal vivo n. 38, dopo alcune precisazioni a integrazione di quanto osservato sul duale, oggetto di attenzione è stato un passo di Erodoto (VI 27), a proposito del crollo del soffitto di una scuola elementare, a Chio, al tempo della insurrezione della Ionia contro i Persiani (per la precisione siamo poco prima della battaglia di Lade, che nel 494 a.C. suggella il fallimento della rivolta). Ecco qui di seguito il testo di Erodoto, che è per noi preziosa informazione sulla presenza di istituzione scolastica all'inizio del V secolo a.C.

Τοῦτο δὲ ἐν τῇ πόλει τὸν αὐτὸν τοῦτον χρόνον, ὀλίγον πρὸ τῆς ναυμαχίης, παισὶ γράμματα διδασκομένοισι ἐνέπεσε ἡ στέγη, ὥστε ἀπ᾽ ἑκατὸν καὶ εἴκοσι παίδων εἷς μοῦνος ἀπέφυγε.

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Il notturno di Alcmane

notturnoIn omaggio alla Notte Nazionale del Liceo Classico, che ha avuto come momento comune la lettura del notturno di Alcmane, come momento conclusivo delle attività, nella conferenza in diretta di mercoledì 21 gennaio scorso abbiamo esaminato questo famoso testo corale, ovvero il fr. 89 Davies. Segue il testo, la traduzione e il filmato della conferenza live, con l'inquadratura culturale e il commento:

Εὕδουσι δ’ ὀρέων κορυφαί τε καὶ φάραγγες
πρώονές τε καὶ χαράδραι
φῦλά τ’ ἑρπέτ᾽ ὅσα τρέφει μέλαινα γαῖα
θῆρές τ’ ὀρεσκῴοι καὶ γένος μελισσᾶν
καὶ κνώδαλ’ ἐν βένθεσσι πορφυρέας ἁλός·
εὕδουσι δ’ οἰωνῶν φῦλα τανυπτερύγων.

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Una grande ricchezza: lo scudo…!

Presepe_BN_rNella prossimità delle feste di Natale, spostiamo il consueto incontro del mercoledì, dandoci appuntamento per questa settimana a domani sera, lunedì 22 dicembre.

L'orario è il consueto (le 21:00) e la sala conferenze pure.

Non è ancora pronto il filmato della conferenza della settimana scorsa, nella quale abbiamo affrontato diversi argomenti, fra i quali il testo di Ibria cretese (Carmina convivialia, 26, 1-5 PMG) che riprende il frammento 2 West di Archiloco:

Ἐστί μοι πλοῦτος μέγας δόρυ καὶ ξίφος
καὶ τὸ καλὸν λαισήϊον, πρόβλημα χρωτός·
τούτῳ γὰρ ἀρῶ, τούτῳ θερίζω,
τούτῳ πατέω τὸν ἁδὺν οἶνον ἀπ᾽ ἀμπέλων,
τούτῳ δεσπότας μνοΐας κέκλημαι.

In attesa che siano pronti i filmati, è possibile consultare il testo in PDF della lezione scorsa (la n. 32).

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Vivere “nella lancia”

pittura1 Momento clou del 31 videoseminario dal vivo del 10 dicembre scorso è stato il notissimo frammento 2 West di Archiloco, che recita:

ἐν δορὶ μέν μοι μᾶζα μεμαγμένη, ἐν δορὶ δ᾽ οἶνος
Ἰσμαρικός· πίνω δ᾽ ἐν δορὶ κεκλιμένος.

La scelta di questo testo è stata suggerita dalla trattazione grammaticale sui sostantivi in dentale della terza declinazione: arrivati a δόρυ, δόρατος e osservato come accanto alle forme δόρατος (genitivo) e δόρατι (dativo) esistono anche, rispettivamente, δορός e δορί, l'associazione con la “lancia” archilochea è giunta naturale.

Ma ecco il fr. 2 West di Archiloco, diviso in due filmati:

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