Vivere “nella lancia”

pittura1 Momento clou del 31 videoseminario dal vivo del 10 dicembre scorso è stato il notissimo frammento 2 West di Archiloco, che recita:

ἐν δορὶ μέν μοι μᾶζα μεμαγμένη, ἐν δορὶ δ᾽ οἶνος
Ἰσμαρικός· πίνω δ᾽ ἐν δορὶ κεκλιμένος.

La scelta di questo testo è stata suggerita dalla trattazione grammaticale sui sostantivi in dentale della terza declinazione: arrivati a δόρυ, δόρατος e osservato come accanto alle forme δόρατος (genitivo) e δόρατι (dativo) esistono anche, rispettivamente, δορός e δορί, l'associazione con la “lancia” archilochea è giunta naturale.

Ma ecco il fr. 2 West di Archiloco, diviso in due filmati:

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La legge del taglione

Nel codice di Hammurabi è ben attestata la legge del taglione
Nel codice di Hammurabi è ben attestata
la legge del taglione

Oltre al ripasso dei modelli di sostantivo della 1^ e della 2^ declinazione, nell'incontro di venerdì 14 novembre scorso abbiamo avuto modo di esaminare alcuni testi che propongono la liceità della vendetta e la necessità della reciprocità, nei rapporti umani.
Centrale è stato Archiloco, fr. 126 W.

ἓν δ᾽ ἐπίσταμαι μέγα,
τὸν κακῶς ‹μ᾽› ἔρδοντα δεινοῖς ἀνταμείβεσθαι κακοῖς.

messo a confronto con Esiodo, Erga 342-343

Τὸν φιλέοντ᾽ ἐπὶ δαῖτα καλεῖν, τὸν δ᾽ ἐχθρὸν ἐᾶσαι·
τὸν δὲ μάλιστα καλεῖν ὅστις σέθεν ἐγγύθι ναίει·

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Il monito di Apollo: no agli eccessi!

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Apollo del Tevere, copia romana
(Palazzo Massimo alle Terme)

L'incontro live dello scorso 5 novembre ( n. 27) ha avuto due momenti: nel primo si sono affrontati temi di natura linguistica, mentre la seconda parte è stata dedicata alla lettura e al commento di un famoso frammento di Archiloco, il fr. 128 W. che è già stato oggetto di attenzione, in un articolo pubblicato nel blog di grecoantico.it:

Il flusso alterno del bene e del male

L'aspetto dei tempi verbali è stato il primo argomento, con la distinzione in

  • aspetto imperfettivo o durativo, caratteristico del presente (e dell'imperfetto)
  • aspetto assoluto o aoristico, caratteristico - ovviamente - dell'aoristo
  • aspetto stativo-resultativo, caratteristico del perfetto (e dei tempi derivati, piuccheperfetto e futuro perfetto)

Resta fuori il futuro, che è un tempo verbale privo di aspetto, in quanto - originariamente - indica pura virtualità del realizzarsi di un'azione.

Di importanza fondamentale per lo studio del sistema del verbo è la distinzione fra radice (elemento monosillabico o bisillabico irriducibile) e tema verbale (elemento base comune a tutte le forme coniugate di un verbo).

Ma veniamo ai filmati integrali della conferenza n. 27

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Quando si dice destino…

Nell'incontro live dello scorso 31 ottobre si è continuato l’esame lessicale di termini e - soprattutto - di elementi radicali significativi.

Questa volta il discorso è stato incentrato su termini che stanno ad indicare il destino: sono molte le possibilità espressive che la lingua greca offre, da ἀνάγκη a μοῖρα, da τύχη ad αἶσα, per passare a espressioni meno usata come πότμος o il participio ἡ πεπρωμένη. Termini diversi che indicano diverse prospettive ideologiche e diversi modi di concepire l’esistenza umana. 

Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)
Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)

L’esame dell'etimologia delle singole parole è a tal proposito rivelatore: si parte da ἀνάγκη, che, nel suo significato di «costrizione», implica una visione dell'uomo quale vittima di un destino oppressivo, che costituisce un forte condizionamento nel momento delle scelte.

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Archiloco e le mancate promesse di matrimonio

I resti dell'agorà di Taso (colonia di Paro)
I resti dell'agorà di Taso (meta di una
colonizzazione cui partecipò anche Archiloco)

Dopo la sospensione dell’attività (che ripartirà a settembre), riprendo la pubblicazione delle lezioni del 1° ciclo del Campus live!, corso di lingua, cultura e civiltà greca, svoltosi online fra dicembre e maggio scorso.

La lezione n. 18 ha avuto come argomento linguistico l’ottativo: la sua struttura morfologica e il suo uso sintattico. Sotto il profilo sintattico, si è fatto riferimento all'uso dell’ottativo in proposizioni indipendenti (desiderativo e potenziale) e in proposizioni dipendenti (periodo ipotetico e ottativo obliquo).

Si sono poi esaminati due testi letterari in cui è presente l'ottativo: il fr. 118 West di Archiloco e il fr. 120 Degani di Ipponatte. Gli argomenti sono proposti, come sempre, nella successione che è stata seguita nel corso della video-conferenza del Campus live! 

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Chanson de toile

Le filatrici di Laren
Max Liebermann, Le filatrici di Laren

Nella recente conferenza n. 17 (2 aprile) del corso di lingua e civiltà greca, l'attenzione è stata focalizzata sul noto frammento 102 Voigt di Saffo, che richiama un motivo che trova analogia nella poesia popolare di tutte le letterature.

La ‘dolce’ (γλύκηα) madre viene invocata come affettuosa confidente da parte di una fanciulla («anonima e proprio per questo tale da confondersi con tutte coloro che intonano la canzone», F. Ferrari), che soffre in modo struggente per l'amore nei confronti di un ragazzo. 

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Cratino, Archiloco e la fonetica greca

Κύλιξ attica: nel simposio serviva per attingere vino dal cratere
Κύλιξ attica: nel simposio serviva per attingere vino dal cratere

Sono online i video della lezione di mercoledì 11 dicembre. La lezione è stata divisa in 4 parti:

  • Lettura e commento del fr. 43 K. di Cratino (ὁ δ᾽ ἠλίθιος ὥσπερ πρόβατον βῆ βῆ λέγων βαδίζει), dal quale Erasmo da Rotterdam ha ricostruito il corretto suono antico del beta (che a partire dal greco bizantino suona “v”, anziché  “b”).

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