Quando si dice destino…

Nell'incontro live dello scorso 31 ottobre si è continuato l’esame lessicale di termini e - soprattutto - di elementi radicali significativi.

Questa volta il discorso è stato incentrato su termini che stanno ad indicare il destino: sono molte le possibilità espressive che la lingua greca offre, da ἀνάγκη a μοῖρα, da τύχη ad αἶσα, per passare a espressioni meno usata come πότμος o il participio ἡ πεπρωμένη. Termini diversi che indicano diverse prospettive ideologiche e diversi modi di concepire l’esistenza umana. 

Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)
Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell'attesa inesorabile di reciderlo - John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 (olio su tela)

L’esame dell'etimologia delle singole parole è a tal proposito rivelatore: si parte da ἀνάγκη, che, nel suo significato di «costrizione», implica una visione dell'uomo quale vittima di un destino oppressivo, che costituisce un forte condizionamento nel momento delle scelte.

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