Un ateniese a processo

Statua di Lisia nei giardini di Versailles
Statua di Lisia nei giardini di Versailles

Argomento del 19 incontro live del corso di lingua e civiltà greca è stato la lettura dell'esordio dell’orazione giudiziaria di Lisia Per l'invalido, che propone uno di quegli escamotages retorici tipicamente proemiali: l’imputato manifesta addirittura la propria gratitudine nei confronti dell'accusatore, che – trascinandolo a processo – gli offre l'occasione per un resoconto della propria vita, per confermare la propria condotta di buon cittadino.

Questo il testo:

Ὀλίγου δέω χάριν ἔχειν, ὦ βουλή, τῷ κατηγόρῳ, ὅτι μοι παρεσκεύασε τὸν ἀγῶνα τοῦτον, εἰ πρότερον οὐκ ἔχων πρόφασιν ἐφ᾽ ἧς τοῦ βίου λόγον δοίην, νυνὶ διὰ τοῦτον εἴληφα.

La lettura di questo passo è stato lo spunto da cui si è partiti per trattare dei tre generi dell'oratoria attica e dei luoghi nei quali essa veniva praticata:

γένος δικανικόν
oratoria giudiziaria tribunale
γένος βουλευτικόν
oratoria politica assemblea dei cittadini (ἐκκλησία)
γένος (ἐπι)δεικτικόν
oratoria epidittica festa pubblica

L'attenzione si è poi concentrata in particolare sull'oratoria giudiziaria: si è fatto riferimento alla figura del logografo e alle vicende del più importante oratore giudiziario, Lisia, vissuto fra V e IV secolo a.C. Un ampio excursus è stato poi dedicato alle modalità di svolgimento dei processi ad Atene. 

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