L'immagine poetica del fiore in contesto amoroso è un topos talmente comune che oggi rischiamo di fare fatica a riviverla con stupore...
Per recuperare la freschezza di certe immagini, ci può forse soccorrere Saffo, nello straordinario fr. 105c Voigt, esaminato nell'incontro della settimana scorsa (42 conferenza in diretta del corso di greco).
Tramandato senza nome dell’autore dal retore Demetrio (nel De elocutione), il testo presenta caratteri che rimandano inconfondibilmente alla poetessa di Lesbo, come già sostenne nell’Ottocento il filologo tedesco Th. Bergk.
Il giacinto che rimane a terra, calpestato, sui monti, dai pastori è metafora delicatissima che allude alla perdita della verginità:
οἴαν τὰν ὐάκινθον ἐν ὤρεσι ποίμενες ἄνδρες
πόσσι καταστείβοισι, χάμαι δέ τε πόρφυρον ἄνθος